Crtitica
Sulla Pelle della Gente di Maurizio Sciaccalunga
Daniela montanari non ama raccontare storie. Non vola con la fantasia, non inventa mai niente, piuttosto preferisce trovare spunti e ispirazioni sulla pelle della gente. Rubare sguardi ed espressioni alle persone comuni è il suo mestiere, e i suoi quadri sono sempre alla ricerca di quei segni sulla carne e di quelle ferite dell'anima che la vita inesorabilmente regala a chi l'attraversa. Il suo lavoro meticoloso e preciso prima con la macchina fotografica, poi col pennello, infine addirittura con le unghie scava tra le rughe e le smorfie, tra i sorrisi e gli stupori, per ritrovare le tracce che eventi e passioni hanno lasciato sul campo, per individuare quanto resti, sul viso di chi le ha vissute, delle macerie, delle gioie e delle speranze dell'esistenza. Non si tratta di svelare segreti, di portare alla luce del sole quanto di solito è tenuto gelosamente nascosto: l'artista non elenca né eventi né passioni, non si attarda a descriverli, si limita a far capire che attorno a qualcosa del passato è stata tessuta quella trama di pelle ora davanti agli occhi di tutti. Qualcosa del passato che resta comunque impalpabile, e del quale, piuttosto che i dettagli, è descritta solo la potenza. La montanari individua qualche punto d'appoggio, qualche esile trama della vita del soggetto ritratto, qualche sensazione e pulsione mai sopita, e attorno a tutto questo tesse una ragnatela di fili d'olio destinati a edificare figure e volti. Se alla fine quanto rimane in evidenza è soltanto il viso, a segnare l'architettura della costruzione sono invece le fondamenta, le basi che hanno indirizzato e costretto il lavoro. Sono le passioni m ai sopite a obbligare le labbra in quelle smorfie, sono i desideri repressi a far brillare gli sguardi, sono i dolori e le antiche felicita a dar profondita' e spessore a un sorriso. Guardando i quadri della giovane artista, si vedono volti e si legge vita. Vita come carattere, caparbio 0 arrendevole, e come destino, compiacente 0 crudele. Vita come qualcosa che è impossibile conoscere del tutto, che non si riesce mai ad afferrare e trattenere: ogni volto della montanari ha una parte oscura, una meta buia, una zona d'ombra. Se conoscere se stessi è sfida persa in partenza, figuriamoci mettere a nudo gli altri, per quanto vicini. Per questo le opere mentre tradiscono senza svelarlo il passato dei soggetti, mentre lasciano immaginare dosi sempre diverse, di persona in persona, di gioia e dolore, di disillusione e speranza rinunciano a priori a possedere del tutto l'altro, il soggetto ripreso e catturato dalla pittura. Il nero che copre parte dei visi, che nasconde la meta simmetrica di rughe e pieghe della pelle, che potrebbe celare ghigni e grinte, lascia intendere possibili sorprese, misteri che niente e nessuno sara mai in grado di rivelare. Se realta' vuol dire fatti inconfutabili, presenze evidenti, tutto quanto si mostri quotidianamente senza possibilita' di smentita, allora la pittura della montanari non è assolutamente iperrealista. L'autrice non vuole testimoniare alla perfezione quanto gia' esista, non intende produrre un duplicato del mondo difficile da distinguere dall'originale. Il suo stile veritiero e credibile trova infatti la massima espressione in quei buchi neri che le ombre aprono sui visi, in quelle zone oscure che la luce non riesce a raggiungere e violentare, in quanto dovrebbe essere mostrato ma invece fugge irrimediabilmente dall'obiettivo dell'arte. Il risultato di una pittura tanto precisa da essere fotografica finisce così per essere una bandiera bianca, un segno di resa: di fronte alla vita è illusorio pensare di poter comprendere e dominare. Bisogna invece farsi da parte e lasciar sfilare i segni e le inquietudini, gli amori e i rancori, gli atteggiamenti di cui non si comprende il perché. E che forse non hanno alcun perché.
Ritratti con le loro grandi e piccole imperfezioni, raffigurati con i segni che la vita gli ha lasciato sulla pelle e nello sguardo, i protagonisti di pastelli e oli dell'artista sono amici e parenti. Arrivano in diretta dalla vita di tutti i giorni, e rappresentano l'esatto contrario dei personaggi stereotipati dei cartelloni pubblicitari, degli spot, delle sfilate. Non vogliono sembrare dei vincenti, non sono sicuri di sé, né senza macchia e senza peccato. Se meta del loro volto è in ombra, è per suggerire un lato oscuro della personalita' che neanche un'indagine pittorica cost accurata riesce a svelare.
Raccolte una accanto all'altra, le opere di daniela montanari sembrano una galleria di testimonianze. La storia che le tiene insieme è la stessa, ma ogni volto l'ha vista e la ricorda da un'inquadratura diversa. E ne porta anche impressioni e valutazioni diverse. Solo che, in questa sfilata di testimoni, in questa mostra di dichiarazioni sotto giuramento, non si riesce a udire parola. Nessuno parla, nessuno svela, nessuno narra la propria verita'. Ci sono solo silenzio, e sguardi, e impercettibili mutamenti d'espressione. Si può soltanto immaginare quanto presumibilmente sia avvenuto, e leggere i contributi che ognuno può portare alla ricostruzione degli eventi nel chiarore degli occhi, nella velata oscurita' dei sorrisi, nella piega rabbiosa delle rughe. La verita' non è una, e i personaggi ritratti dall'artista sembrano saperlo: non vale descriverla, comunicarla, condividerla, perché tanto resta profondamente personale e intima. Indivisibile. Il silenzio, il volto, in questi casi vale più di mille discorsi.
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Biografia di Daniela Montanari
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Sulla Pelle della Gente
DANIELA MONTANARI È NATA A VARESE NEL 1971. DOVE VIVE E LAVORA.
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Principali mostre a partecipazioni (recenti)
2000 PREMIO ARTE MONDADORI. DIPLOMA D'ONORE
(TRA I FINALISTI CHE HANNO ESPOSTO IL PROPRIO LAVORO ALLA POSTERIA DI MILANO).
2001 X° CONCORSO DI GRAFICA, TRATTO ED INCISIONE "CESARE ERIGERLO"
BANDITO DALLA CITTA DI CORSICO. TARGA D'ARGENTO.
2002 PREMIO ARTE
DEDICATA UNA MOSTRA AL PALAZZO DELLA PERMANENTE DI MILANO LO SCORSO NOVEMBRE).
2003 FORMA E COLORE IN MOVIMENTO. GALLERIA DELL'ISTITUTO CERVANTES DI PIAZZA NAVONA, ROMA.
YOUNG ART DI PORRO&C. CARTIERE VANNUCCI MI
E X P O A R T E D I M O N T I C H I A R I B S
ARTEFIERA PADOVA
MUSEO ARTE CONTEMPORANEA, CASTELLO SVEVO, COLLETTIVA, TRANI
AMSTE ARTE CONTEMPORANEA, STORIE SULLA PELLE, LISSONE (MI)
MONDADORI. DIPLOMA D'ONORE (TRA I PITTORI FINALISTI A CUI È STATA
GALLERIA AMSTE DI GIANCARLO PORTA
STORIE SULLA PELLE 28-11-2003 18-01-2004
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